giovedì 27 dicembre 2007

= ALMANACCHI =

Uno degli ultimi pensieri prima di kiudere l'anno.

E penso ke capiti a fagiolo (xkè mai si dirà così??) questo scritto di Giacomo Leopardi tratto da "Operette Morali" intitolato:

DIALOGO DI UN VENDITORE DI ALMANACCHI E DI UN PASSEGGERE



Venditore. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?
Passeggere. Almanacchi per l'anno nuovo?
Venditore. Si signore.
Passeggere. Credete che sarà felice quest'anno nuovo?
Venditore. Oh illustrissimo si, certo.
Passeggere. Come quest'anno passato?
Venditore. Più più assai.
Passeggere. Come quello di là?
Venditore. Più più, illustrissimo.
Passeggere. Ma come qual altro? Non vi piacerebb'egli che l'anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi?
Venditore. Signor no, non mi piacerebbe.
Passeggere. Quanti anni nuovi sono passati da che voi vendete almanacchi?
Venditore. Saranno vent'anni, illustrissimo.
Passeggere. A quale di cotesti vent'anni vorreste che somigliasse l'anno venturo?
Venditore. Io? non saprei.
Passeggere. Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi paresse felice?
Venditore. No in verità, illustrissimo.
Passeggere. E pure la vita è una cosa bella. Non è vero?
Venditore. Cotesto si sa.
Passeggere. Non tornereste voi a vivere cotesti vent'anni, e anche tutto il tempo passato, cominciando da che nasceste?
Venditore. Eh, caro signore, piacesse a Dio che si potesse.
Passeggere. Ma se aveste a rifare la vita che avete fatta né più né meno, con tutti i piaceri e i dispiaceri che avete passati?
Venditore. Cotesto non vorrei.
Passeggere. Oh che altra vita vorreste rifare? la vita ch'ho fatta io, o quella del principe, o di chi altro? O non credete che io, e che il principe, e che chiunque altro, risponderebbe come voi per l'appunto; e che avendo a rifare la stessa vita che avesse fatta, nessuno vorrebbe tornare indietro?
Venditore. Lo credo cotesto.
Passeggere. Né anche voi tornereste indietro con questo patto, non potendo in altro modo?
Venditore. Signor no davvero, non tornerei.
Passeggere. Oh che vita vorreste voi dunque?
Venditore. Vorrei una vita così, come Dio me la mandasse, senz'altri patti.
Passeggere. Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell'anno nuovo?
Venditore. Appunto.
Passeggere. Così vorrei ancor io se avessi a rivivere, e così tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest'anno, ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascuno è d'opinione che sia stato più o di più peso il male che gli e toccato, che il bene; se a patto di riavere la vita di prima, con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch'è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll'anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?
Venditore. Speriamo.
Passeggere. Dunque mostratemi l'almanacco più bello che avete.
Venditore. Ecco, illustrissimo. Cotesto vale trenta soldi.
Passeggere. Ecco trenta soldi.
Venditore. Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi.

martedì 25 dicembre 2007

= TANTI AUGURI A TE! =

Tanti auguri a te....
...tanti auguri GESU' CRISTO!
Tanti auguri a teeeeeeeeee!

Tradizione natalizia!
Trovarsi in piazza la notte del 24 (eppoi non capisco la Notte di Natale non dovrebbe essere quella del 25?). C'e gente ke vedi solo in questa occasione.
Tipo Boculo pronto x la migrazione parmense, tanti auguri, non ci mankerai! Scommetto con kiunque ke lo rivediamo tornare entro il Natale prossimo con le pive nel sacco!
Eppoi altra gente ke poi ti attraversa la vita a makkie senza lasciare segni particolari, dicciamo facce da festa, persone ke vedi solo in occasioni "gioiose" i vari compleanni, renchate, grigliate, ecc...
Insomma persone da segnare nella memoria con il rosso come i giorni di festa sul calendario, con nomi ke mi sono stati ripetuti infinite volte, ma viste le occasioni sporadike di vedersi non riesco a memorizzare!
Eppoi (ovviamente) Saloon, auguri a tutti quanti e sparini verde abete di natale. Mezz'ora birrettaspariniauguri evvia.
Rientro a casa in makkina (non ci crederete guidavo io!) cantandoasquarciagola (questa è uno dei poki vantaggi dell'auto) con Drake e Sax.
MOmento piacevole davvero e come dice il testo della canzone ke abbiamo cantato:

So don't stop me now don't stop me
'Cause I'm having a good time having a good time

Penso di aver cominciato il naSale nel pieno dello spirito natalizio, star bene con delle persone con cui ti piace passare il tempo!
E ora...se va a magnà! (questa è la parte dello spirito natalizio ke preferisco e aspetto di più!)

domenica 23 dicembre 2007

= STASI =

cORREre cORREre c'e da fare i regali...
E io invece mi trovo in una fase di stasi prenatalizia...intrappolato tra la noia della domenica sera e l'attesa dell'abbuffata ke comincierà domani a pranzo e finirà il 26 a cena.
Vedo gli altri e penso ke dovrei essere di un umore diverso, mi sento asincrono con il resto del mondo. Bha andrò avanti fuori tempo fino a domani, poi con le gambe sotto il tavolo si è tutti uguali...
Anke la musica in sottofondo (Stan Getz & Joao Gilberto, grazie Fra) è un pò del mio stesso umore, lento e quasi malinconico...vabbhè speravo più in un qualcosa tipo sabato del villaggio tutti a godere dell'attesa prima della festa!
Essermi ritrovato improvvisamente solo senza programmi mi ha un pò demoralizzato...makissene da domani cambia tutto!
Saluti gente e se non ci si sente prima, Buon NaSale a tutti! (Bender docet!)

venerdì 21 dicembre 2007

= EBIRRAFU! =

Finito il periodo di astinenzaforzata!!!
Evviva! Ieri sera x festeggiare Saloon con birra!
Devo ammetterlo, mi è mancata.
Mi è mancata come mezzo di socializzazione. Uscire a bere con gli amici e prendersi un thè freddo non era davvero la stessa cosa.
La birra è davvero la mia bibita ufficiale!

  • I cocktails non puoi berne in stessa quantità (almeno io)
  • Il vino non è così adatto ad ogni momento...
  • Gli analcolici nemmeno a parlarne.
Eppoi la birra è così poliedrica, va bene sempre, ne esistono un'infinità di tipi, ogni stagione è la sua, non è così dolce da stancare, la trovi dappertutto, ha un grado alcolico giusto, è meno calorica di cole cocktails e superalcolici (questo sì ke è un dato importante!), ha anke proteine, è così internazionale!

Eppoi ki beve birra campa 100 anni (frase rubata al Microbirrificio Lambrate)

Birra e sai cosa bevi!

Curiosità...
Anke James Bond nei prossimi film abbandonerà il Martini cocktail e passerà alla birra!

martedì 18 dicembre 2007

= SENZA PREZZO vol 2 =

Senza prezzo...
...vederti per la prima volta, Lorenzo.
Vedere il tuo viso, sentire la tua voce, sentire il tuo profumo di neonato.
Toccare la tua pelle impalbabile , studiarti con attenzione, vedere le piccole makkie rosse postparto sulla tua pelle.
Prenderti in braccio, sentire il peso dei tuoi pocopiù di 4 kili, sentirti muovere tra le mie braccia.
Avere la tua piccola mano ke prende la mia e se la porta alla bocca x ciucciarmi le dita, farti ciucciare la punta del naso. Vedere la tua piccola lingua mentre tramite la bocca incontri e scopri il mondo.
Darti da mangiare e ridere della tua tecnica imperfetta.
Osservare tua mamma mentre ti guarda.
Coccolarti, abbracciarti e commuoversi al primo incontro con i tuoi okki blu profondo.
Vederti avvolto strettostretto nella coperta per non farti muovere il braccio con la clavicola rotta.
Metterti nel lettino e vederti addormentare a rallentatore mentre di accarezzo sfiorandoti.
Senza prezzo e senza tempo scoprirsi a pensarti durante la giornata.
Sentire il peso della scelta del tuo nome.
Senza prezzo saxe ke da ora ci sei nella mia vita.

domenica 16 dicembre 2007

= 15 DICEMBRE =

Ieri 15 dicembre è nato mio fratello LORENZO!
Ke dire di questo giorno...


530 - Giustiniano I promulga la costituzione Deo auctore con la quale avvia la redazione del Digesto
687 - Sergio I diventa papa
1702 - Quarantasette ronin, in precedenza al servizio di Asano Naganori, assaltano la dimora di Kira Yoshinaka, e lo uccidono per vendicare il loro signore. Il loro sfoggio degli ideali del bushido diventa una leggenda nazionale
1709 - Le truppe francese riconquistano Roma e occupano il Regno di Napoli
1711 - Scoppia una epidemia di peste a Copenaghen
1791 - Viene approvata la Carta dei diritti degli Stati Uniti
1799 - Napoleone Bonaparte diventa Primo Console di Francia
1806 - L'armata napoleonica occupa Varsavia
1840 - Le spoglie di Napoleone Bonaparte vengono riportate agli Invalides
1891 - James Naismith inventa la pallacanestro
1896 - Il medico italiano Scipione Riva-Rocci presenta alla stampa scientifica lo sfigmomanometro di sua ideazione
1899 - A Milano nasce il Milan Football and Cricket Club, poi divenuto A.C. Milan
1902 - In Gran Bretagna viene fondata la BBC (The British Broadcasting Corporation)
1914 - Prima Guerra Mondiale: si conclude la Battaglia di Lodz con la ritirata dei russi verso Mosca
1916 - Prima Guerra Mondiale: la Francia vince la Battaglia di Verdun
1939 - Prima cinematografica di Via col vento
1945 - Il generale statunitense Douglas MacArthur ordina la fine dello Shintoismo come religione di stato in Giappone
1961 - Un tribunale per i crimini di guerra israeliano condanna a morte Adolf Eichmann per il suo ruolo nell'Olocausto
1964 - Dal poligono di Wallops Island, Virginia, viene lanciato il primo satellite italiano, il San Marco I
1965 - Programma Gemini: lancio della Gemini 6A
1966 - L'astronomo Audouin Dollfus scopre Giano, satellite di Saturno
1969 - L'anarchico Giuseppe Pinelli muore, dopo un volo dal quarto piano avvenuto in circostanze mai chiarite, durante un interrogatorio nella stanza del commissario Calabresi in relazione alle indagini sulla strage di piazza Fontana. L'avvenimento è raccontato ne La ballata del Pinelli, scritta da giovani anarchici mantovani la sera stessa dei funerali e successivamente rielaborata da Joe Fallisi nel 1969
1970 - La sonda Venera 7 atterra su Venere
1976
Referendum sulla riforma politica in Spagna che, pur confermando la monarchia, dà inizio ufficialmente alla democrazia.
Samoa diventa membro dell'ONU
1979 - Iniziano le trasmissioni della Rete Tre, terza rete della RAI, istituita già nel 1975; assieme alla rete nascono il TG3 (telegiornale nazionale) e la Testata Giornalistica per l'Informazione Regionale (il TGR)
1990 - Silvio Berlusconi sposa la sua seconda moglie, Veronica Lario, da cui ha avuto già tre figli
1991 - Egitto: naufragio del traghetto Salem Express: 471 morti
1994
Viene rilasciato il browser Netscape Navigator 1.0.
Palau diventa membro dell'ONU
1995 - La Corte di Giustizia della Comunità Europea emette la Sentenza Bosman
1996 - Boeing e McDonnell Douglas, giganti dell'aeronautica, annunciano la loro fusione
1999
In Venezuela si svolge un referendum per l'adozione della nuova costituzione.
Piogge torrenziali provocano presso Caracas smottamenti e inondazioni. Si stimano 50 mila morti e altrettanti feriti. Le cifre dei morti non possono essere verificate in quanto il fango ha ricoperto tutto
2000 - Chiusura definitiva della centrale nucleare di Cernobyl
2001 - La torre pendente di Pisa riapre al pubblico dopo undici anni di lavori

Nati
37 - Nerone, imperatore romano († 68)
1758 - Felice Giani, pittore italiano († 1823)
1802 - János Bolyai, matematico ungherese († 1860)
1832 - Gustave Eiffel, ingegnere e architetto francese († 1923)
1843 - Francisco Silvela, politico spagnolo († 1905)
1852 - Antoine Henri Becquerel, fisico francese († 1908)
1859 - Ludwik Lejzer Zamenhof, medico, linguista e glottoteta polacco († 1917)
1867 - Giuseppe Lauricella, matematico e fisico italiano († 1913)
1870 - Josef Hoffmann, architetto austriaco († 1956)
1888 - Maxwell Anderson, scrittore statunitense († 1959)
1891 - W. Averell Harriman, diplomatico e politico statunitense († 1986)
1892 - Jean Paul Getty, imprenditore e collezionista d'arte statunitense († 1976)
1897 - Ferdinando Maria Poggioli, regista e sceneggiatore italiano († 1945)
1899 - Harold Abrahams, atleta britannico († 1978)
1900 - Francesco Messina, scultore italiano († 1995)
1903 - Jurij Jakovlevič Rajzman, regista sovietico († 1994)
1907
Gordon Douglas, regista statunitense († 1993)
Oscar Niemeyer, architetto brasiliano
Nikolaj Nikitin, architetto e ingegnere sovietico († 1973)
1908 - Attila Sallustro, calciatore paraguaiano († 1983)
1910
Antonino Faà di Bruno, attore italiano († 1981)
John Hammond, produttore discografico, musicista e critico musicale statunitense († 1987)
1911 - Stan Kenton, direttore d'orchestra statunitense († 1979)
1921 - Jacques Lecoq, attore teatrale, mimo e pedagogo francese († 1999)
1923 - Giambattista Lazagna, politico e scrittore italiano († 2003)
1924 - Nek Chand, scultore indiano
1928 - Friedensreich Hundertwasser, pittore, scultore e architetto austriaco († 2000)
1933 - Gregorio III Laham, vescovo cattolico siriano
1934 - Abdullahi Yusuf Ahmed, politico somalo
1936 - Joe D'Amato, regista, sceneggiatore e attore italiano († 1999)
1937 - John Sladek, scrittore statunitense († 2000)
1943 - Mihaly Hesz, canoista ungherese
1944 - Chico Mendes, sindacalista e politico brasiliano († 1988)
1948 - Toshinori Kondo, trombettista giapponese
1951
Fausto Inselvini, ex calciatore italiano
Joe Jordan, ex calciatore e allenatore di calcio britannico
Red Ronnie, conduttore televisivo italiano
1952
Marco Messeri, attore e regista italiano
Allan Simonsen, ex calciatore e allenatore di calcio danese
1953 - J.M. De Matteis, scrittore e autore di fumetti statunitense
1954 - Mark Warner, politico statunitense
1955 - Paul Simonon, bassista inglese
1956 - William Orbit, musicista e produttore discografico britannico
1958 - Levan Uchaneishvili, attore georgiano
1963 - David Wingate, ex cestista statunitense
1968 - Garrett Wang, attore statunitense
1969 - Rick Law, autore di fumetti statunitense
1971 - Milena Miconi, attrice, modella e showgirl italiana
1972 - Andrea Di Stefano, attore italiano
1974 - Martin Djetou, calciatore francese
1975 - Cosmin Contra, calciatore rumeno
1976 - Rodolfo Rombaldoni, cestista italiano
1977 - Catherine Fox, nuotatrice statunitense
1979 - Adam Brody, attore statunitense
1981
George O. Gore II, attore statunitense
Roman Pavljučenko, calciatore russo
1983
Marco Bernacci, calciatore italiano
Wang Hao, tennistavolista cinese
1985 - Claudio David Vargas Villalba, calciatore paraguaiano
1988 - Giorgia Sottana, cestista italiana

Morti
1713 - Carlo Maratta, pittore italiano (n. 1625)
1753 - Richard Boyle, nobiluomo e architetto britannico (n. 1694)
1792 - Joseph Martin Kraus, compositore tedesco (n. 1756)
1796 - Anthony Wayne, generale statunitense (n. 1745)
1819 - Daniel Rutherford, chimico scozzese (n. 1749)
1855 - Jacques Charles François Sturm, matematico francese (n. 1803)
1857 - George Cayley, ingegnere britannico (n. 1773)
1899 - Alberto Pasini, pittore italiano (n. 1826)
1907 - Carola di Vasa, principessa svedese (n. 1833)
1908 - Alessandro Cruto, inventore e imprenditore italiano (n. 1847)
1909 - Francisco Tárrega, chitarrista, compositore e pianista spagnolo (n. 1852)
1918 - Salvatore Farina, scrittore e giornalista italiano (n. 1846)
1927 - Giacinto Pannella, storico e scrittore italiano (n. 1847)
1940 - Alfred Young, matematico britannico (n. 1873)
1944 - Glenn Miller, trombonista, direttore d'orchestra e compositore statunitense (n. 1904)
1949 - Alice Bailey, scrittrice britannica (n. 1880)
1958 - Wolfgang Pauli, fisico austriaco (n. 1900)
1962 - Charles Laughton, attore teatrale, attore cinematografico e regista britannico (n. 1899)
1966 - Walt Disney, animatore e autore di fumetti statunitense (n. 1901)
1969 - Giuseppe Pinelli, anarchico italiano (n. 1928)
1971 - Paul Lévy, matematico e statistico francese (n. 1886)
1976 - Walter Alasia, terrorista italiano (n. 1956)
1984 - Gaetano Di Bartolo Milana, anarchico italiano (n. 1902)
1985 - Alessandro Passerin d'Entrèves, filosofo italiano (n. 1902)
1986 - Serge Lifar, ballerino e coreografo ucraino (n. 1905)
1992 - Ennio Morlotti, pittore italiano (n. 1910)
1996 - Giuseppe Dossetti, giurista e politico italiano (n. 1913)
2000 - Zygmunt William Birnbaum, matematico e statistico ucraino (n. 1903)
2005 - Enrico Paoli, scacchista italiano (n. 1908)
2006
Giorgio Balmas, politico italiano (n. 1927)
Clay Regazzoni, pilota automobilistico svizzero (n. 1939)
Shaila Rubin, casting director statunitense (n. 1935)

venerdì 14 dicembre 2007

= PIAZZA FONTANA =

Ci sono degli avvenimenti storici a cui uno si sente legato...
Nel mio caso è la strage di piazza fontana del 12 dicembre 1969...due giorni fa ne ricorreva l'anniversario...
X ki non sapesse di cosa sto parlando vi copio quello ke dice wikipedia in merito...

strage di Piazza Fontana fu conseguenza di un grave attentato terroristico avvenuto il 12 dicembre 1969 nel centro di Milano, quando, alle 16:37[1], una bomba esplose nella sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura in piazza Fontana, provocando la morte di diciassette persone ed il ferimento di altre ottantotto. Per la sua gravità e rilevanza politica, tale strage ha assunto un rilievo storico primario.

Una seconda bomba fu rinvenuta nella sede milanese della Banca Commerciale Italiana, fortunatamente inesplosa, furono fatti i rilievi previsti, e successivamente fu fatta brillare, secondo direttive superiori e prassi normali nei casi in cui non sia possibile individuare il meccanismo di accensione, dato l'elevato rischio di morte per il personale non fu tentato di disinnescarla.[2] , Furono salvate così le vite degli agenti ma distrutti in tal modo elementi probatori di notevole importanza per risalire all'origine dell'esplosivo e a chi avesse preparato gli ordigni. Una terza bomba esplose a Roma alle 16:55 dello stesso giorno nel passaggio sotterraneo che collegava l'entrata di via Veneto con quella di via di San Basilio della Banca Nazionale del Lavoro, facendo tredici feriti. Altre due bombe esplosero a Roma tra le 17:20 e le 17:30, una davanti all'Altare della Patria e l'altra all'ingresso del museo del Risorgimento, in piazza Venezia, facendo quattro feriti.

Si contarono dunque cinque attentati terroristici nel pomeriggio dello stesso giorno, concentrati, tra il primo e l'ultimo, in un lasso di tempo di soli 53 minuti, a colpire contemporaneamente le due maggiori città d'Italia, Roma e Milano.

Le indagini

Le indagini iniziali

Le indagini vennero orientate inizialmente nei confronti di tutti i gruppi in cui potevano esserci possibili estremisti [3], in particolare degli anarchici del "Circolo 22 marzo".

Il 12 dicembre l'anarchico Giuseppe Pinelli viene fermato e interrogato a lungo in Questura ed il 15 dicembre, dopo tre giorni di interrogatori, Pinelli precipita dal quarto piano della questura milanese e muore. Le cause della morte di Pinelli non verranno mai del tutto chiarite in modo convincente. Il 16 dicembre viene arrestato anche un altro anarchico, Pietro Valpreda, indicato dal tassista Rolandi come l'uomo che era sceso quel pomeriggio dal suo taxi in piazza Fontana recando con sé una grossa valigia: il giorno dopo il Corriere della sera titolò che "il mostro" era stato catturato, ed il presidente della Repubblica Giuseppe Saragat indirizzò un assai discusso messaggio di congratulazioni al questore di Milano Guida avvalorando implicitamente la pista da lui seguita.

Lo stesso PCI pare fosse convinto che l'attentato fosse stato opera degli anarchici; lo ricorderà Bettino Craxi nel 1993, sostenendo che il principale teste d'accusa contro Valpreda, il tassista Rolandi, era iscritto al partito e questo avvalorò la sua deposizione tra molti esponenti del PCI. Sul punto, in realtà, c'è scarsa chiarezza. Sergio Camillo Segre riferisce che in data 19 dicembre 1969, ad una riunione del Pci, presente Berlinguer, Guido Calvi - allora avvocato d'ufficio di Valpreda ed iscritto allo Psiup, oggi senatore DS - aveva svolto una sua indagine tra gli anarchici; Segre riporta quanto dettogli da Calvi [4]: L'impressione è che Valpreda può averlo fatto benissimo. Gli amici hanno detto: dal nostro gruppo sono stati fatti attentati precedenti. Ci sono contatti internazionali. Valpreda ha fatto viaggi in Francia, Inghilterra, Germania occidentale. Altri hanno fatto viaggi in Grecia. Alle spalle cosa c'è? L'esplosivo costa 800 mila lire e c'è uno che fornisce i quattrini. I nomi vengono fatti circolare. Eppure ad atti processuali risulta che Guido Calvi - chiamato a svolgere funzioni di avvocato d'ufficio di Valpreda a Roma - introdusse la prima e più devastante mina contro la "pista anarchica-Valpreda": nel confronto tra Valpreda ed il tassista Rolandi (che non avrebbe mai più potuto ripetere la circostanza, perché morì un anno dopo lasciando nel processo il peso della sua deposizione a futura memoria di riconoscimento del Valpreda) il giovane avvocato richiese se Rolandi avesse mai visto prima un'immagine dell'imputato, e ne ebbe la risposta che una sua fotografia gli era stata mostrata alla Questura di Milano nel corso della sua deposizione del giorno prima [5].

Successive indagini e processiì

Le indagini e i processi (sette) si susseguiranno nel corso degli anni, venendo accusati vari esponenti anarchici e di destra; tuttavia alla fine tutti gli accusati saranno sempre assolti in sede giudiziaria (ma alcuni verranno condannati per altre stragi o saranno assolti grazie alla prescrizione).

Alcuni esponenti dei servizi segreti verranno condannati per depistaggi.

Il commissario Luigi Calabresi, incaricato delle indagini e presente in questura mentre Pinelli si "gettava" dalla finestra, verrà fatto segno a una dura campagna di stampa e minacce, e verrà assassinato da militanti di estrema sinistra (membri di Lotta Continua). Gli autori della campagna di stampa saranno condannati anni dopo la sua morte, ed anche i suoi assassini verranno identificati e condannati in via definitiva vari anni dopo.

Dopo 38 anni, non è ancora stata emessa una condanna definitiva per la strage. Il 3 maggio 2005 sono stati assolti definitivamente gli ultimi indagati. Attualmente non vi è alcun procedimento giudiziario aperto.

Dopo 38 anni la morte di Pinelli è ancora oggetto di discussione.

L'inchiesta delle Brigate Rosse

Sulla strage anche le Brigate Rosse svolgeranno una loro inchiesta, che venne rinvenuta, insieme ad altri materiali riguardanti gli avvenimenti politici e terroristici relativi agli anni '60 e '70, il 15 ottobre 1974 in un loro covo a Robbiano di Mediglia. La parte del materiale sequestrato che riguardava Piazza Fontana fu solo minimamente messo a disposizione dei magistrati che si occupavano dei fatti interessati, indebolendo così le indagini sulla Strage, e scomparve, e di questo parte fu forse distrutto nel 1992. Per quello che riguardava la strage di piazza Fontana l'indagine delle BR (che originariamente comprendeva, tra le altre cose, un'intervista a Liliano Paolucci, colui che aveva raccolto la testimonianza di Cornelio Rolandi e l'aveva convinto a parlare ai carabinieri e delle interviste di alcuni dirigenti del circolo anarchico Ponte della Ghisolfa), ricostruita in base alle relazioni sul materiale stilate al tempo dai carabinieri, da parte del materiale recuperato e le testimonianze di un brigatista pentito, arrivò a conclusioni in parte differenti dalle ricostruzioni che si faranno nella lunga storia dei processi: secondo questa indagine l'attentato era stato organizzato materialmente dagli anarchici (che avevano in mente un atto dimostrativo, solo per un errore nella valutazione dell'orario di chiusura della banca divenuto una strage), impiegando esplosivo, timer e inneschi fornitogli da un gruppo di estrema destra. Pinelli, sempre secondo questa ricostruzione, si sarebbe realmente suicidato perché sarebbe rimasto coinvolto involontariamente nel traffico di esplosivo poi utilizzato per la strage. Le Brigate Rosse mantennero segreti i risultati della loro inchiesta, per motivi di opportunità politica. Essa fu riportata alla luce casualmente, dopo anni di oscuramento, dalla Commissione Stragi ma solo parzialmente. [6]. La maggior parte dei documenti dell'inchiesta condotta dalle Brigate Rosse su Piazza Fontana erano intanto misteriosamente scomparsi da tutti gli archivi di tutte le autorità indaganti, senza eccezioni. I documenti riguardanti altri fatti furno invece reperibili, solo quelli di Piazza Fontana non furono rintracciabili in nessun modo.[citazione necessaria]

Affermazioni riferite ad Aldo Moro durante la prigionia da parte delle Brigate

Nel memoriale che scrisse durante la prigionia da parte delle dalle Brigate Rosse, Aldo Moro indica come probabili responsabilità della strage, così come in generale della strategia della tensione, rami deviati del SID (il servizio segreto), in cui si erano insediati negli anni diversi esponenti legati alla destra, con possibili influenze dall'estero, mentre gli esecutori materiali erano da ricercarsi nella pista nera.[7]

Le manifestazioni

Negli anni a venire, tantissime manifestazioni si svolgeranno in ricordo di piazza Fontana e di Giuseppe Pinelli, l'anarchico morto dopo un volo dal quarto piano avvenuto in circostanze mai chiarite, durante un interrogatorio di polizia nella stanza del commissario Calabresi, tre giorni dopo la strage. Molte di queste iniziative sono spesso degenerate in scontri tra polizia e manifestanti. Ancora oggi è attiva la contestazione, motivo ricorrente negli ambienti di sinistra milanesi e non solo. La manifestazione che si svolge ogni 12 dicembre per la strage e 15 dicembre per la morte di Pinelli, ed è diventata un appuntamento ricorrente per la città di Milano.

Il caso Pinelli

Per approfondire, vedi la voce Giuseppe Pinelli.

Sulla morte di Giuseppe Pinelli si aprì un'inchiesta. La Questura di Milano affermò in un primo tempo che Pinelli si suicidò perché era stato dimostrato il coinvolgimento nella strage, ma questa versione verrà smentita nei giorni successivi. Il fermo di Pinelli era illegale perché egli era stato trattenuto troppo a lungo in questura: il 15 dicembre 1969 (la data della sua morte) egli avrebbe dovuto essere libero oppure in prigione ma non in questura, infatti il fermo di polizia poteva durare al massimo due giorni. In un primo momento lo stesso questore Marcello Guida dichiarò alla stampa che il suo "suicidio" era la dimostrazione della sua colpevolezza, ma questa versione fu poi ritrattata quando l'alibi di Pinelli si rivelò credibile[8][9]. La versione ufficiale della caduta venne fortemente criticata dagli ambienti anarchici e da parte della stampa, per via di alcune incongruenze nella descrizione dei fatti e per il fatto che gli stessi agenti presenti diedero con il tempo versioni contrastanti dell'accaduto.

La sentenza dell'inchiesta sulla morte di Giuseppe Pinelli fu emessa nell'ottobre 1975. Il dr. Onorevole d'Ambrosio scrisse nella sentenza : "L'istruttoria lascia tranquillamente ritenere che il commissario Calabresi non era nel suo ufficio al momento della morte di Pinelli".

Dichiarazioni di Pasquale Valitutti

Tuttavia Pasquale Valitutti, un anarchico che era stato fermato insieme a Pinelli, affermò sempre che egli si trovava in una stanza attigua a quella in cui stava avvenendo l'interrogatorio di Pinelli e che dalla stanza non uscì mai nessuno; disse, inoltre, che dopo la caduta di Pinelli venne prelevato da due agenti che gli comunicarono che l'anarchico si era buttato e venne portato a San Vittore e rilasciato il giorno dopo (anche per lui era scaduto il tempo del fermo) senza essere stato interrogato. [10] [11] [12] Quest'ultima testimonianza, che metteva in dubbio le conclusioni dell'inchiesta della magistratura, venne ovviamente considerata credibile dai gruppi che ritenevano la morte di Pinelli causata dal tentativo di trovare un capro espiatorio per gli attentati. Valitutti sostenne anche di aver visto e di aver parlato alcune volte con Pinelli durante i due giorni, trovandolo provato per gli interrogatori e per la mancanza di sonno (sarebbe stato tenuto appositamente sveglio), sostenendo che Pinelli aveva anche affermato che il suo alibi non veniva creduto.

Il caso Calabresi

Per approfondire, vedi la voce Omicidio Calabresi.

Calabresi quindi fatto oggetto di una violenta campagna di minacce, che provocarono un suo progressivo isolamento, rendendolo un bersaglio più vulnerabile. Purtroppo queste intimidazioni furono anche attuate: il Commissario Calabresi venne assassinato il 17 maggio 1972.

Cronologia delle indagini e degli avvenimenti legati alla strage

La Banca Nazionale dell'Agricoltura aveva iniziato poco tempo prima ad emettere 500 lire cartacee con la dicitura "Biglietto di Stato a corso legale". L'emissione fu sospesa pochi giorni dopo l'attentato.

  • 12 dicembre 1969 - Nel pomeriggio, alle 16.37, nella sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura di Piazza Fontana, a Milano, esplode una bomba composta da circa sette chili di tritolo che provocherà la morte di 16 persone e il ferimento di altre 88. Si segue da subito la pista anarchica.
  • 14 dicembre 1969 - Vittorio Ambrosini, anziano avvocato e giornalista di Milano, capitano degli Arditi durante la prima guerra mondiale, un passato con posizioni politiche e amicizie che spaziano tra il comunismo, il fascismo e poi il neofascismo, frequentatore durante gli anni '60 di Junio Valerio Borghese, Giovanni De Lorenzo e Pino Rauti, amico dell'allora ministro dell'Interno Franco Restivo, scrive a questi una lettera in cui si diceva a conoscenza dei retroscena della strage, incolpando il gruppo di Ordine Nuovo[13]. Nel luglio 1970, sentito dai magistrati, ritratterà queste sue dichiarazioni, ma nel 1971, incontrandosi con l'amico deputato comunista Achille Stuani, gli confemerà nuovamente le sue accuse contro Ordine Nuovo.
  • 15 dicembre 1969 - Il ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli, arrestato subito dopo la strage, e da tre giorni interrogato in questura, muore poco dopo mezzanotte precipitando dalla finestra dell'ufficio del commissario Calabresi, al quarto piano dell'edificio. La polizia sostenne che si era trattato di un suicidio, dichiarando in un primo tempo ai media che questo suicidio era un atto volontario conseguente al crollo del suo alibi per il giorno dell'attentato e quindi, indirettamente, indizio di colpevolezza, ma questa versione verrà smentita nei giorni successivi mentre l'alibi verrà confermato. Le cinque persone presenti nella stanza vengono indagate per omicidio colposo, ma sono assolte e la caduta viene ritenuta conseguenza di un malore che aveva colto Pinelli mentre questi era vicino alla finestra.
  • 16 dicembre 1969 - Viene arrestato l'anarchico Pietro Valpreda, accusato (in base alla testimonianza del tassista Cornelio Rolandi, che affermò di averlo riconosciuto come passeggero trasportato alla banca quel giorno), di essere l'autore materiale della strage. Con lui viene arrestato anche Mario Merlino, che si rivelerà essere un neofascista infiltrato dai servizi segreti nel gruppo anarchico "22 marzo". La provenienza delle borse usate per contenere l'esplosivo (acquistate a Padova) e del timer apre però una nuova pista che porterà dopo più di un anno all'arresto di due esponenti del gruppo neofascista Ordine Nuovo: Franco Freda e Giovanni Ventura aprendo la pista nera. Mentre le indagini della polizia sono concentrate sulla pista anarchica e sugli ambienti della sinistra, Guido Lorenzon, segretario di una sezione della Democrazia Cristiana di Treviso, fornisce infatti ad un magistrato un resoconto di alcune conversazioni avute con un suo amico Giovanni Ventura (già sospettato dai magistrati di essere responsabile di un attentato contro il rettore ebreo dell'università di Padova) che potrebbero indicare l'implicazione di quest'ultimo nella strage di piazza Fontana e in alcuni attentati ai treni compiuti nel Nord Italia nella notte tra l'8 e il 9 agosto 1969.
  • 13 aprile 1971 - vengono arrestati Franco Freda e Giovanni Ventura
  • 21 Ottobre 1971 - Il settantottenne Vittorio Ambrosini muore suicida, lanciandosi da una finestra del settimo piano della clinica in cui è ricoverato per un sospetto infarto.
  • novembre 1971 - un muratore, nell'eseguire delle riparazioni sul tetto di una casa di Castelfranco Veneto (TV), sfonda il tramezzo divisorio di un'abitazione di proprietà di un consigliere comunale socialista, Giancarlo Marchesin, scoprendo un arsenale di armi ed esplosivi (alcuni riconducibili alla NATO). Marchesin dopo essere stato arrestato dichiara che quelle armi sono state nascoste lì da Giovanni Ventura qualche giorno dopo il 12 dicembre 1969, e che prima si trovavano presso un certo Ruggero Pan; questo interrogato a sua volta, afferma che durante l'estate del 1969 Ventura gli aveva chiesto di comprare delle casse metalliche di marca Jewell (simili se non identiche a quelle impiegate il 12 dicembre) da impiegare in attentati, ma che lui si era rifiutato di farlo.
  • 21 febbraio 1972 - Marco Pozzan, amico di Franco Freda e custode di un istituto dell'università di Padova dove erano soliti riunirsi Ventura, Freda ed altri esponenti di Ordine Nuovo, durante un interrogatorio, (ne seguirà un altro l'1 marzo), sostiene che il via alla pianificazione dagli attentati era avvenuto durante una riunione del 18 aprile 1969 a cui aveva partecipato anche Pino Rauti (allora a capo di Ordine Nuovo) e un giornalista membro dei servizi segreti (successivamente ritratterà la sua confessione e negherà la presenza di Rauti alla riunione). A Pozzan verrà concessa la libertà provvisoria, ma dopo essere scarcerato di lui si persero le tracce (si scoprì successivamente che venne fatto fuggire in Spagna dal SID e che in loco venne usato come informatore dal capitano Labruna)
  • 23 febbraio 1972 - Si apre a Roma il primo processo per la strage, con imputati Valpreda e Merlino. Dopo soli 4 giorni il processo verrà trasferito prima a Milano (incompetenza territoriale) e poi il 13 ottobre a Catanzaro (motivi di ordine pubblico).
  • 3 marzo 1972 - Freda e Ventura vengono arrestati assieme a Pino Rauti (il fondatore di Ordine Nuovo). Le indagini, affidate ai giudici Gerardo D'Ambrosio ed Emilio Alessandrini (ucciso poi nel gennaio 1979 da esponenti del gruppo Prima Linea), inizieranno ad evidenziare i legami tra estremismo di destra e servizi segreti.
  • 24 marzo 1972 - Viene scarcerato Pino Rauti, senza però che vengano fatti cadere i capi d'accusa.
  • 17 maggio 1972 - A Milano, in via Cherubini, attorno alle 9.15, il commissario di polizia Luigi Calabresi, funzionario dell'ufficio politico della questura, rimase vittima di un attentato politico, ucciso con due colpi di pistola sparati uno alla nuca e l'altro alla schiena, da un commando di due uomini, Leonardo Marino e Ovidio Bompressi, su probabile mandato di Adriano Sofri e Giorgio Pietrostefani, militanti di Lotta continua, una organizzazione della sinistra extraparlamentare.
  • 13 ottobre 1972 - La Corte di cassazione - applicando la disciplina allora vigente sulla rimessione dei processi in altra sede per motivi di ordine pubblico - assegna la competenza sul processo a Catanzaro.
  • 20 ottobre 1972 - Vengono emessi tre avvisi a procedere , per omissione di atti d’ufficio nelle indagini, nei confronti di Elvio Catenacci, dirigente degli affari riservati del Ministero degli interni, del questore di Roma Bonaventura Provenza e del capo dell’ufficio politico della questura di Milano Antonino Allegra.
  • 29 dicembre 1972 - Dopo tre anni di carcere viene rimesso in libertà Valpreda grazie ad una legge che prevede la possibilità di concedere la libertà provvisoria per i reati in cui è obbligatorio il mandato di cattura.
  • 15 maggio 1973 - Vengono incriminati Guido Giannettini, che fugge a Parigi e, anche a seguito di alcune dichiarazioni di Ventura sul legame di un "giornalista di destra" con la strage, il giornalista de La Nazione Guido Paglia, appartenente ad Avanguardia nazionale (successivamente prosciolto in istruttoria dal giudice D'Ambrosio)[14]. Si scoprirà successivamente che la fuga di Giannettini era stata coperta dal SID, di cui era collaboratore, e che in Francia continuerà ad essere stipendiato per diverso tempo dai servizi.
  • 21 novembre 1973 - Il Tribunale di Roma condanna per violazione dell'articolo 12 delle disposizioni transitorie e finali della Costituzione (riorganizzazione del partito fascista) Ordine Nuovo, che viene sciolto due giorni dopo tramite un decreto governativo firmato dall'allora Ministro dell'Interno Paolo Emilio Taviani.
  • 18 marzo 1974 - A Catanzaro riprende il processo, ma viene nuovamente interrotto dopo un mese a causa della comparsa di due nuovi imputati: Freda e Ventura.
  • 20 giugno 1974 - Giulio Andreotti, all'epoca Ministro della Difesa, indicherà in un'intervista a "Il Mondo" Guido Giannettini come collaboratore del SID, sostenendo che era stato uno sbaglio non rivelare durante le indagini dei mesi precedenti l'appartenenza di Giannettini ai servizi.
  • 27 gennaio 1975 - Riprende il processo (il terzo): tra gli imputati ci sono sia anarchici che neofascisti, secondo una tesi accusatoria che salva le due opposte inchieste fino ad allora condotte; essa si impernia sulla misteriosa figura dell'anarchico Mario Merlino, che sarebbe punto di contatto (o più probabilmente infiltrato) dell'estrema destra con l'anarchia. Anche questa volta il processo vene interrotto successivamente per la comparsa di un nuovo imputato: Guido Giannettini.
  • 28 febbraio 1976 - Vengono arrestati il generale Gian Adelio Maletti, capo del reparto D (controspionaggio) del SID, e il capitano Antonio La Bruna, con l'accusa di aver cercato di far evadere Giovanni Ventura, e l'accusa di falso ideologico in atto pubblico e favoreggiamento personale nei confronti di Guido Giannettini e Marco Pozzan.
  • 18 gennaio 1977 - Si riapre il processo a Catanzaro (il quarto) con come imputati anche membri del SID. Il Presidente del consiglio Giulio Andreotti, chiamato a testimoniare sulle circostanze in cui tre anni prima era stato opposto il segreto politico-militare ai magistrati che indagavano su Giannettini, pronuncia trentatré volte le parole "non ricordo" durante un interrogatorio sotto giuramento dinanzi alla Corte d'assise.
  • 16 marzo 1978 - Viene rapito dalle BR Aldo Moro e verrà ucciso il successivo il 9 maggio. Durante la sua prigionia scriverà un memoriale, in cui parlerà anche della strategia della tensione e della strage di Piazza Fontana. Nel memoriale accuserà della strategia della tensione mandanti "che si collocano fuori dell'Italia", e parlerà di "connivenze di organi dello Stato e della Democrazia Cristiana in alcuni suoi settori" e sosterrà che la "strategia della tensione ebbe la finalità, anche se fortunatamente non conseguì il suo obiettivo, di rimettere l'Italia nei binari della "normalità" dopo le vicende del '68 ed il cosiddetto autunno caldo.[...] Fautori ne erano in generale coloro che nella nostra storia si trovano periodicamente, e cioè ad ogni buona occasione che si presenti, dalla parte di [chi] respinge le novità scomode e vorrebbe tornare all'antico.Tra essi erano anche elettori e simpatizzanti della D.C[...]E così ora, non soli, ma certo con altri, lamentavano l'insostenibilità economica dell'autunno caldo, la necessità di arretrare nella via delle riforme e magari di dare un giro di vite anche sul terreno politico." . Sulla strage di piazza Fontana affermerà che "Fui colto proprio a Parigi, al Consiglio d'Europa, dall'orribile notizia di Piazza Fontana. Le notizie che ancora a Parigi, e dopo, mi furono date dal Segr. Gen. Pres. Rep. Picella, di fonte Vicari, erano per la pista Rossa, cosa cui non ho creduto nemmeno per un minuto. La pista era vistosamente nera, come si è poi rapidamente riconosciuto. Fino a questo momento non è stato compiutamente definito a Catanzaro il ruolo (preminente) del Sid e quello (pure esistente) delle forze di Polizia. Ma che questa implicazione ci sia non c'è dubbio. Bisogna dire che, anche se con chiaroscuri non ben definiti, mancò alla D.C. di allora ed ai suoi uomini più responsabili sia sul piano politico sia sul piano amministrativo un atteggiamento talmente lontano da connivenze e tolleranze da mettere il Partito al di sopra di ogni sospetto.[...] Dislocato, come può essere asserito e dimostrato, prevalentemente all'estero, non ebbi occasione né di partecipare a riunioni né di fare distesi colloqui. Ricordo una viva raccomandazione fatta al Ministro dell'Interno On. Rumor (egli stesso fatto oggetto di attentato) di lavorare per la pista nera." [15].
  • 4 ottobre 1978 - La polizia accerta la scomparsa di Franco Freda, avvenuta secondo le indagini nella settimana precedente.
  • 16 gennaio 1979 - Giovanni Ventura a Catanzaro elude la sorveglianza della polizia e fugge all'estero
  • 23 febbraio 1979 - Si conclude il processo a Catanzaro: Freda, Ventura e Giannettini vengono condannati all'ergastolo, vengono condannati a quattro anni e mezzo Valpreda e Merlino per associazione sovversiva e a due anni di reclusione il capitano Antonio Labruna del SID per favoreggiamento. I condannati verranno poi assolti in appello, ma la Cassazione annullerà la sentenza e ordinerà l'apertura di un nuovo processo.
  • 12 agosto 1979 - Giovanni Ventura viene arrestato a Buenos Aires per possesso e uso di documenti falsi
  • 23 agosto 1979 - Franco Freda viene individuato in Costa Rica, arrestato e poi estradato in Italia
  • 20 marzo 1981 - a Catanzaro si conclude il processo di d'appello, vengono assolti per insufficienza di prove Franco Freda e Giovanni Ventura, ma vengono condannati li comunque a 15 anni per gli attentati a Padova (13 aprile 1969) e Milano (25 aprile 1969). Vengono anche confermate le condanne di Valpreda e Merlino per associazione sovversiva, viene assolto Giannettini per insufficienza di prove e ne viene ordinata la scarcerazione. Il gen. Maletti viene condannato a due anni di carcere e il cap Labruna ad un anno e due mesi, mentre viene assolto dall'accusa di falsa testimonianza per insufficienza di prove il maresciallo Gaetano Tanzilli (ex SID). Viene dichiarata inammissibile l'accusa di associazione sovversiva per Massimiliano Fachini.
  • 21 maggio 1981 - Viene diffuso dall'ufficio stampa della presidenza del consiglio dei ministri il contenuto della lista degli iscritti alla P2 (sequestrato alcuni mesi prima), tra i nomi compaiono anche quello generale Gian Adelio Maletti, che però negherà sempre un suo coinvolgimento con la loggia, e del capitano Antonio La Bruna.
  • 14 ottobre 1981 - la Procura generale di Catanzaro decide di riaprire l'inchiesta sulla strage ed emette due comunicazioni giudiziarie nei confronti dell'ex capo di Avanguardia Nazionale Stefano Delle Chiaie per reato di strage e contro Mario Merlino per associazione sovversiva.
  • 10 giugno 1982 - la Corte di Cassazione annulla la sentenza d'appello di Catanzaro e rinvia il processo a Bari, confermando solo la parte di sentenza che prevedeva l'assoluzione di Guido Giannettini.
  • 23 dicembre 1982 - a Catanzaro il giudice istruttore Emilio Ledonne emette mandato di cattura contro Stefano Delle Chiaie.
  • 13 dicembre 1984 - A Catanzaro inizia il quinto processo. Tutti gli imputati (Valpreda, Merlino, Freda e Ventura), vengono assolti.
  • 1 agosto 1985 - a Bari la Corte d'Assise d'appello assolve per insufficienza di prove Franco Freda, Giovanni Ventura, Mario Merlino e Pietro Valpreda, ma condanna gli ex ufficiali del SID Gian Adelio Maletti e Antonio Labruna ad un anno e a dieci mesi di reclusione rispettivamente per falsità ideologica in atto pubblico e il maresciallo Gaetano Tanzilli è assolto per non aver commesso il fatto. La Corte di Cassazione confermerà la sentenza.
  • 31 agosto 1985 - dopo che il governo italiano ha ritirato la richiesta di estradizione in seguito all'assoluzione le autorità argentine scarcerano Giovanni Ventura.
  • 1 marzo 1986 - a Lecce la Corte d'appello concede la semilibertà a Franco Freda che sta scontando la condanna a 15 anni nel carcere di Brindisi.
  • 27 gennaio 1987 - la Corte di Cassazione dichiara inammissibili e rigetta tutti i ricorsi presentati dagli imputati e dal procuratore generale della Corte d'assise d'appello di Bari contro la sentenza di secondo grado pronunciata da quella Corte l'1 agosto 1985, rendendola definitiva.
  • 27 marzo 1987 - Viene arrestato a Caracas in Venezuela Stefano Delle Chiaie dagli agenti della Disip (Direccion de servicios de inteligencia y prevencion).
  • 31 marzo 1987 - Stefano Delle Chiaie viene trasferito in Italia e incarcerato a Roma nel carcere di Rebibbia.
  • 26 ottobre 1987 - Sesto processo, sempre a Catanzaro, gli imputati sono i neofascisti Massimiliano Fachini e Stefano Delle Chiaie. Verranno assolti il 20 febbraio 1989 per non aver commesso il fatto.
  • 20 febbraio 1989 - Massimiliano Fachini e Stefano Delle Chiaie vengono assolti per non aver commesso il fatto e Delle Chiaie viene scarcerato.
  • 1990 - Le indagini subiscono una svolta decisiva. Delfo Zorzi ammette di essere l'esecutore materiale della strage[citazione necessaria]. Zorzi fuggì in Giappone subito dopo la strage e vi risiede ancora oggi. Nonostante le richieste del governo Italiano, la controparte giapponese si rifiutò di estradarlo in quanto Zorzi era ormai divenuto cittadino giapponese.
  • 5 luglio 1991 - la Corte di Assise di appello di Catanzaro conferma la sentenza del 20 febbraio 1989 e assolve Massimiliano Fachini e Stefano Delle Chiaie dalle imputazioni di concorso nella strage di piazza Fontana e di associazione eversiva.
  • ottobre 1992 - viene arrestato ed estradato in Italia da Santo Domingo Carlo Digilio, ex membro di Ordine Nuovo, esperto di armi e esplosivi (negli anni '80 era stato anche segretario del Poligono di tiro del Lido a Venezia), in contatto con i servizi segreti statunitensi (era anche figlio di un agente dell'OSS e poi della CIA), su cui pendeva una condanna definitiva a 10 anni di carcere: dal giugno del 1993 sarà tra i pochi pentiti dell'inchiesta e parlerà del coinvolgimento della CIA nelle attività di Ordine Nuovo. Affermerà di aver ispezionato personalmente i congegni esplosivi usati nelle stragi di Piazza Fontana e di Brescia. Il suo nome in codice sarebbe stato "Zio Otto". Digilio sosterrà nelle sue confessioni rilasciate durante gli anni che Zorzi gli aveva comunicato prima una sua partecipazione all'attentato di Milano, cambiando poi versione e ammettendo la partecipazione a quello di Roma. Digilio sosterrà anche che Maggi gli aveva parlato degli attentati come parte di una strategia atta a provocare una svolta alla politica del paese, con il beneplacito degli Stati Uniti e che la destra non sarebbe stata danneggiata in quanto chi li aveva organizzati aveva fatto in modo che le indagini si orientassero altrove. Diglio sostenne che il suo referente nei servizi USA, il capitano David Carret, gli confermò quanto detto da Maggi e che questo progetto era fallito per i tentennamenti di una parte della Democrazia Cristiana e del Presidente del Consiglio Rumor che non aveva dichiarato lo "stato di emergenza".
  • ottobre 1994 - dopo aver ricevuto alcuni avvisi di garanzia per indagini relative a diversi attenti e stragi, grazie all'intermediazione del SISMI, si pente Martino Siciliano, ex appartenente al gruppo di Ordine Nuovo di Mestre, che da quasi venti anni viveva all'estero. Martino, che sosterrà di non aver partecipato alla preparazione dell'attentato di piazza Fontana, ma alla preparazione di quelli falliti durante l'autunno '69 a Trieste e Gorizia (per cui era al tempo stato indagato e prosciolto insieme a Delfo Zorzi) che sarebbero stati da effettuare in chiave anti-slava per protestare contro la prevista (e poi non avvenuta) visita del presidente Saragat in Jugoslavia. A Martino comunque, secondo le sue dichiarazioni, Zorzi, qualche settimana dopo la strage di piazza Fontana, avrebbe confidato che gli attentati di dicembre erano stati progettati dagli alti esponenti di Ordine Nuovo in chiave anti-comunista, che gli anarchici arrestati dopo la strage erano solo dei capri espiatori e che i problemi con gli inneschi (che avevano fatto fallire molti dei precedenti attentati, dall'ordinanza del Giudice Istruttore Guido Salvini: "attentato al Palazzo di Giustizia di Torino, i due attentati al Palazzo di Giustizia di Roma, quello all'Ufficio Istruzione di Milano, due dei dieci attentati ai treni e gli attentati di Trieste e Gorizia") erano stati risolti grazie al lavoro di "Zio Otto". Martino sosterrà anche che Carlo Maria Maggi era responsabile dell'invio di diverse lettere di minaccia contro il giudice istruttore Giancarlo Stiz di Treviso, il primo ad orientare le indagini verso la "pista nera" indagando la cellula di Ordine Nuovo di cui facevano parte Franco Freda e Giovanni Ventura [16].
  • 11 aprile 1995 - un'inchiesta parallela a quella sulla strage di piazza Fontana, condotta dal giudice Salvini, incentrata sull'attività dei gruppi eversivi dell'estrema destra, dopo quattro anni di lavoro in cui sono state indagate 26 persone e ascoltati oltre 400 testimoni, porta a Milano al rinvio a giudizio per Giancarlo Rognoni (leader del gruppo "La Fenice"), Nico Azzi (autore di un attentato sul treno Roma-Milano nel quale egli stesso rimase ferito), Paolo Signorelli, Sergio Calore, Carlo Digilio e Ettore Malcangi e vengono trasmessi a Roma gli atti riguardanti Licio Gelli per il reato di cospirazione politica (reato per il quale non si potrà procedere in quanto non previsto negli accordi per l'estradizione di Gelli alla Svizzera). Per il generale Sid Gianadelio Maletti, Giancarlo D'Ovidio, Stefano Delle Chiaie, Angelo Izzo e Guido Giannettini, fatti oggetto di indagine per motivazioni diverse in questo procedimento non si procede oltre per l'avvenuta prescrizione degli eventuali reati compiuti.
  • maggio 1995 - Carlo Digilio viene colpito da un ictus, che compromette le sue capacità mnemoniche, da questo momento alcune delle sue testimonianze si faranno confuse e contradditorie.
  • luglio 1995 - Delfo Zorzi e l'ex responsabile nel triveneto di Ordine Nuovo Carlo Maria Maggi sono iscritti nel registro degli indagati con l'accusa di strage.
  • ottobre 1995 - il PM di Venezia Felice Casson iscrive il giudice Salvini nel registro degli indagati: secondo Carlo Maria Maggi un ufficiale dei Ros, su richiesta di Salvini, aveva cercato di convincerlo a collaborare in cambio di denaro e la stessa richiesta sarebbe stata fatta ed accettata da Martino Siciliano. Nel febbraio 1999 il Gip di Venezia archivierà le accuse.
  • 10 novembre 1995 - dopo alcune rivelazioni del quotidiano "La nuova Venezia", il telegiornale dell'emittente Videomusic annuncia che il giudice Salvini sarebbe dell'opinione che la strage sia opera di Delfo Zorzi. Il giudice protesterà per la fuga di notizie
  • 23 luglio 1996 - su richiesta del PM di Milano Grazia Pradella sono arrestati Roberto Raho, Pietro Andreatta, Piercarlo Montagner e Stefano Tringali, con l'accusa di favoreggiamento personale aggravato da finalità di terrorismo ed eversione. Verranno successivamente scarcerati.
  • 14 giugno 1997 - il gip Clementina Forleo emette due ordini di custodia cautelare nei confronti di Carlo Maria Maggi e Delfo Zorzi.
  • 2 marzo 1998 - per problemi di salute Carlo Maria Maggi ottiene la scarcerazione, ma gli viene imposto l' obbligo di dimora nella sua abitazione a Venezia.
  • 21 maggio 1998 - la Procura di Milano chiude l'inchiesta sulla strage e deposita la richiesta di rinvio a giudizio per Carlo Maggi (medico veneziano che era a capo di Ordine Nuovo nel Triveneto nel 1969), Delfo Zorzi, Giancarlo Rognoni (capo del gruppo estremista di destra la Fenice), Carlo Digilio e per i due ex appartenenti ad Ordine Nuovo Andreatta e Motagner, accusati di favoreggiamento. I magistrati della procura milanese aprirono due stralci di inchiesta riguardanti Dario Zagolin, per dei suoi presunti contatti con Licio Gelli e uno riguardante la squadra 54, un nucleo speciale di quattro poliziotti dell'Ufficio Affari riservati del Viminale, che sarebbero stati presenti a Milano nei giorni dell'attentato di Piazza Fontana e avrebbero collaborato successivamente con le indagini di Calabresi e Allegra favorendo i primi depistaggi.
  • giugno 1998 - Carlo Digilio viene dichiarato incapace di sottoporsi ad ulteriori esami testimoniali per "decadimento delle facoltà mnemoniche" dai periti nominati dal Gip Forleo, a causa della perdita di memoria dovuta ad un nuovo ictus.
  • 13 aprile 1999 - comincia l'udienza preliminare, con come imputati per concorso in strage Carlo Maria Maggi, Delfo Zorzi, Giancarlo Rognoni e Carlo Digilio. Franco Freda e Giovanni Ventura non sono imputabili perché assolti nei precedenti processi di Catanzaro e Bari. Piero Andreatta e Piercarlo Montagner sono accusati di favoreggiamento nei confronti di Zorzi e Maggi e Stefano Tringali è accusato di favoreggiamento nei confronti di Zorzi, e Roberto Raho di favoreggiamento nei confronti di Maggi.
  • 8 giugno 1999 - vengono rinviati a giudizio per strage Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni, per favoreggiamento nei confronti di Zorzi viene rinviato a giudizio Stefano Tringali. In seguito verrà rinviato a giudizio anche Carlo Digilio.
  • 9 febbraio 2000 - durante un'intervista al Tg2 Delfo Zorzi afferma che i servizi segreti italiani avrebbero dato 100 milioni di lire al pentito Martino Siciliano per spingerlo a indicare in lui l'autore materiale della strage.
  • 24 febbraio 2000 - Inizia a Milano il settimo processo. Il Gip Clementina Forleo dispone per Piero Andreatta, Piercarlo Montagner e Roberto Raho il "non luogo a procedere" perché indagati in procedimenti connessi (non essendo processabili per 'autofavoreggiamento').
  • 8 luglio 2000 - In un intervista rilasciata a Gigi Marcucci e Paola Minoliti nel carcere di Opera, Vincenzo Vinciguerra, ex membro di Ordine Nuovo e dal 1974 membro di Avanguardia Nazionale, responsabile della strage di Peteano, costituitosi nel 1979 e che in un verbale di interrogatorio del 1985 sostenne che nel 1971/72 gli venne chiesto più volte di uccidere Mariano Rumor, dichiara che questo omicidio gli venne richiesto in quanto da Rumor Ordine Nuovo si sarebbe aspettato la dichiarazione dello "stato di emergenza" dopo la strage di piazza Fontana. Nella stessa intervista Vinciguerra sostiene anche che Avanguardia Nazionale, gruppo indagato per diverse stragi avvenute alla fine degli anni '60, non esisteva ufficialmente in quegli anni (essendosi sciolta nel 1965 e ricostituita solo nel 1970) e i suoi membri in quel periodo si erano infiltrati in altri gruppi, compresi quelli legati all'estrema sinistra. Vinciguerra nell'intervista sostiene anche che "Avanguardia Nazionale nel 1969 era la struttura clandestina del Fronte Nazionale", gruppo quest'ultimo facente riferimento al principe Junio Valerio Borghese[17].
  • 4 agosto 2000 - Gian Adelio Maletti, l'ex capo dell'ufficio D del SID (dal 1971 al 1975), ora cittadino sudafricano e con diverse condanne pendenti in Italia (oltre a quella per i depistaggi relativi alla strage di piazza Fontana) rilascia un'intervista al quotidiano La Repubblica [18] in cui parla del coinvolgimento della CIA nelle stragi compiute dai gruppi di destra: secondo Maletti non sarebbe stata determinante nella scelta dei tempi e degli obbiettivi, ma avrebbe fornito ad Ordine Nuovo attrezzature ed esplosivo (proveniente dalla Germania), tra cui, in base alle indagini effettuate a suo tempo dal SID, anche quello impiegato nella strage di piazza Fontana. Secondo Maletti lo scopo di questo comportamento era quello di creare un clima favorevole ad un colpo di stato simile a quello avvenuto nel 1967 in Grecia. Maletti nell'intervista ha anche riferito il fatto che al SID, nonostante questo avesse informato il governo di quanto scoperto, non fu mai chiesto di intervenire e che la CIA, tramite infiltrati e collaboratori, fungeva da "collegamento tra diversi gruppi di estrema destra italiani e tedeschi".
  • 7 settembre 2000 - il senatore a vita Paolo Emilio Taviani, interrogato nell'abito delle nuove indagini sulla strage di piazza Fontana, disse che "La sera del 12 dicembre 1969 il dottor Fusco, defunto negli anni '80, stava per partire da Fiumicino per Milano, era un agente di tutto rispetto del SID … Doveva partire per Milano recando l’ordine di impedire attentati terroristici. A Fiumicino seppe dalla radio che una bomba era tragicamente scoppiata e rientrò a Roma. Da Padova a Milano si mosse, per depistare le colpe verso la sinistra, un ufficiale del SID, il Ten. Col. Del Gaudio.", ricostruzione che successivamente, il 13 marzo 2001, venne confermata dalla figlia del dottor Fusco (la quale sostenne anche che il non aver impedito la strage fu per il padre il "cruccio della sua vita" e che questi, "rautiano di ferro", molto probabilmente aveva appreso dell'episodio del 12 dicembre non dai servizi per cui lavorava, ma dalle sue conoscenze negli ambienti della destra). Taviani sostenne di essere venuto a conoscenza di questo fatto in un primo tempo da un religioso e che poi gli fu confermato da Vito Miceli.
  • 20 settembre 2000 - il pentito Martino Siciliano non si presenta a testimoniare al processo. In una lettera al suo avvocato sosterrà che il suo comportamento era un atto di protesta contro lo Stato perché, per la sua collaborazione, lo pagava "una miseria". [19]
  • 30 giugno 2001 - vengono condannati all'ergastolo Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni, mentre i reati per Carlo Digilio, che avrà concesse le attenuanti generiche per la sua collaborazione, risultano prescritti. Stefano Tringali verrà condannato a tre anni per favoreggiamento (il pm ne aveva chiesto due).
  • 19 gennaio 2002 - vengono depositate le motivazioni della sentenza, in queste le dichiarazioni dei pentiti Carlo Digilio (precedenti all'ictus) e Martino Siciliano sono dichiarate credibili.
  • 10 aprile 2002 - nell'ambito del processo per la strage di Brescia i difensori di fiducia di Delfo Zorzi presentano un memoriale firmato da Martino Siciliano, in cui questo il pentito ritratta tutte le accuse rivolte a Zorzi relative alle due stragi. Martino fa perdere le sue tracce e i magistrati ritengono che sia fuggito in Colombia.
  • 10 giugno 2002 - Martino Siciliano, rientrato in Italia, viene arrestato a Milano. La sua presenza in Italia era stata scoperta grazie ad un altro ex di Ordine Nuovo, Giuseppe Fisanotti. I magistrati prima dell'arresto effettuano alcune intercettazioni ambientali e in queste (oltre che nelle confidenze che il pentito aveva fatto a Fisanotti), Siciliano dichiara di aver scritto il memoriale per via di un'offerta di denaro (500.000 dollari, di cui una prima parte gli era già stata consegnata ed era servita per pagare il viaggio dalla Colombia in Italia) fattagli dai legali di Zorzi [20][21]
  • 6 luglio 2002 - a 69 anni muore Pietro Valpreda, l'anarchico che fu accusato per primo della strage.
  • 22 novembre 2002 - viene scoperta la fuga all'estero di Martino Siciliano, collaboratore di giustizia nell'ambito delle indagini per la Strage di Piazza Fontana e di quelle per la Strage di Piazza della Loggia che aveva l'obbligo di dimora in un paese sugli Appennini.
  • 12 dicembre 2002 - in un'intervista al Corriere della Sera Martino Siciliano, latitante in Francia, sostiene di aver cambiato versione sul coinvolgimento di Zorzi nella strage a seguito del ricevimento di alcune somme di denaro (115 mila dollari in tutto) e, invitando gli ex membri di Ordine Nuovo a "trovare il coraggio di aggiungere al mio anche il loro pezzo di verità", sostenendo che al tempo "Ordine Nuovo era la mano armata del Msi" e che furono tutti strumentalizzati.
  • 12 marzo 2003 - rientra in Italia e si costituisce l'ex pentito Martino Siciliano
  • 16 ottobre 2003 - a Milano comincia il processo d'appello.
  • 22 gennaio 2004 - il sostituto procuratore generale al termine della requisitoria chiede la conferma delle condanne emesse nella sentenza di primo grado e invita la Corte a trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica per verificare eventuali false testimonianze da parte di alcuni testimoni della difesa
  • 12 marzo 2004 - la Corte d'assise d'appello di Milano assolve Delfo Zorzi e Carlo Maria Maggi (che è sotto processo anche per la strage di Brescia e quella alla questura di Milano) per insufficienza di prove, Giancarlo Rognoni per non aver commesso il fatto e riduce da tre anni ad uno la pena per Stefano Tringali con la sospensione condizionale e la non menzione della condanna. Vengono revocate l'ordinanza di arresto (mai eseguita) nei confronti di Zorzi e la misura cautelare dell'obbligo di dimora per Maggi.
  • 21 aprile 2005 - inizia la verifica della corte di Cassazione, che deve valutare il ricorso presentato dalla Procura generale milanese contro l'assoluzione disposta dalla corte d'assise d'appello.
  • 3 maggio 2005 - l'ennesimo processo, il settimo, sulla strage si chiude in Cassazione con la conferma delle assoluzioni degli imputati e l'obbligo, da parte dei parenti delle vittime, del pagamento delle spese processuali. Quest'ultima decisione, pur se dettata dalla legge, viene duramente criticata anche da figure istituzionali, che parlano di "beffa" per i parenti delle vittime.
  • 12 dicembre 2005 - muore il pentito Carlo Digilio