giovedì 19 giugno 2008

= JE RECUSE =

Dopo la lettera di Zola del 1897 "Je Accuse" in cui l'autore accusava lo stato francese di antisemitismo, il nostro amato Premier ha inviato al suo amato Schifani una lettera che potrebbe essere intitolata "Je Recuse" (libertà poetica e non traduzione letterale), ovvero io ricuso (tradotto RIFIUTO) il giudice di parte.
Proprio nel giorno in cui veniva presentata in Senato il "decreto sicurezza" (vuol dire sicurezza di non essere processati?) il molto onorevole sig. Berlusconi mandava una letterina al suo presidente del senato nella quale gli faceva notare ke CASUALMENTE il decreto presentato poche ore prima (ma quanto è attento il presidentissimo!) poteva essere applicato ad uno dei processi in cui è invischiato.
Sostazialmente gli avvocati del Cavaliere senza cavallo accusano il presidente del collegio che segue il processo di avercela con il loro protetto e quindi di non essere di parte.
Non siate di parte anche voi!
Non pensate ke questa sia una legge fatta APPOSTA per aiutare il Capodituttinoi a posticipare il processo e a cambiare collegio fino a quando non ne trova uno ke gli piace!
E' un favore ke ci viene fatto! Se il pluripresidente continua a dover impegnare tempo e soldi in questi processi farlokki, quando troverà il tempo di dedicarsi alla sua attività principale?
E dove troverà i soldi x comprare giocatori del Milan e giocatori per la sua squadra personale?

PS.
Guardate ke vi ho sentito!
Quando avete letto: "dedicarsi alla sua attività principale" avete pensato, "mettercelo nel culo!"
Io non intendevo quello!!!!

Sotto trovate la lettera "incriminata" con il testo integrale diffuso da palazzo chigi.
Fonte sito web del corriere della sera

«Caro Presidente, come Le è noto stamane i relatori senatori Berselli e Vizzini, hanno presentato al cosiddetto 'decreto sicurezzà un emendamento volto a stabilire criteri di priorità per la trattazione dei processi più urgenti e che destano particolare allarme sociale. In tale emendamento si statuisce la assoluta necessità di offrire priorità di trattazione da parte dell'Autorità Giudiziaria ai reati più recenti, anche in relazione alle modifiche operate in tema di giudizio direttissimo e di giudizio immediato.
Questa sospensione di un anno consentirà alla magistratura di occuparsi dei reati più urgenti e nel frattempo al governo e al Parlamento di porre in essere le riforme strutturali necessarie per imprimere una effettiva accelerazione dei processi penali, pur nel pieno rispetto delle garanzie costituzionali.
I miei legali mi hanno informato che tale previsione normativa sarebbe applicabile ad uno fra i molti fantasiosi processi che magistrati di estrema sinistra hanno intentato contro di me per fini di lotta politica. Ho quindi preso visione della situazione processuale ed ho potuto constatare che si tratta dell'ennesimo stupefacente tentativo di un sostituto procuratore milanese di utilizzare la giustizia a fini mediatici e politici, in ciò supportato da un Tribunale anch'esso politicizzato e supinamente adagiato sulla tesi accusatoria.
Proprio oggi, infatti, mi è stato reso noto, e ciò sarà oggetto di una mia immediata dichiarazione di ricusazione, che la presidente di tale collegio ha ripetutamente e pubblicamente assunto posizioni di netto e violento contrasto con il governo che ho avuto l'onore di guidare dal 2001 al 2006, accusandomi espressamente e per iscritto di aver determinato atti legislativi a me favorevoli, che fra l'altro oggi si troverebbe a poter disapplicare.
Quindi, ancora una volta, secondo l'opposizione l'emendamento presentato dai due relatori, che è un provvedimento di legge a favore di tutta la collettività e che consentirà di offrire ai cittadini una risposta forte per i reati più gravi e più recenti, non dovrebbe essere approvato solo perchè si applicherebbe anche ad un processo nel quale sono ingiustamente e incredibilmente coinvolto. Questa è davvero una situazione che non ha eguali nel mondo occidentale.
Sono quindi assolutamente convinto, dopo essere stato aggredito con infiniti processi e migliaia di udienze che mi hanno gravato di enormi costi umani ed economici, che sia indispensabile introdurre anche nel nostro Paese quella norma di civiltà giuridica e di equilibrato assetto dei poteri che tutela le alte cariche dello Stato e degli organi costituzionali, sospendendo i processi e la relativa prescrizione, per la loro durata in carica. Questa norma è già stata riconosciuta come condivisibile in termini di principio anche dalla nostra Corte Costituzionale. La informo quindi che proporrò al Consiglio dei ministri di esprimere parere favorevole sull'emendamento in oggetto e di presentare un disegno di legge per evitare che si possa continuare ad utilizzare la giustizia contro chi è impegnato ai più alti livelli istituzionali nel servizio dello Stato.
Cordialmente, Silvio Berlusconi».

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