sabato 29 novembre 2008

= SONO IN CRISI, C'E CRISI? =

Crisi.
C’e crisi.
Non si può spendere, c’e crisi
Non bisogna spendere c’e crisi.
Non bisogna comprare, c’e crisi.
Non si riesce a vendere, c’e crisi.
Lo dicono tutti, giornali, esperti di economia, politici, imprenditori, fruttivendoli, massaie…
Non so voi, ma io la crisi non l’ho vista e\o sentita. Eppure se tutti dicono ke c’e, da qualke parte si sarà pur infilata! Fino ad ora mi sa ke le uniche persone ke hanno sentito la crisi, sono stati gli sfortunati ke hanno perso il posto di lavoro, per far fronte alla crisi.
E’ un azione dolorosa, ma dovuta per far fronte alla crisi.
Sacrificarne qualcuno per poter mandare avanti l’azienda e salvare tutti gli altri.
E’ una scelta dolorosa, ma dovuta per far fronte alla crisi.
Io ho un sentore, un’idea…un prurito alla tempia…
E se la crisi, non esistesse o non fosse così grave e ampia come vogliono farci credere?
Quanti posti di lavoro si sono persi in nome della salvezza dalla crisi? Non è ke in realtà sono stati eliminati perché comunque faceva comodo maskerarsi dietro alla crisi x nascondere le reali intenzioni?

Quali possono essere i vantaggi?
Se io ti convinco che c’e la crisi, innanzitutto posso rifiutarmi di darti migliori condizioni di lavoro (dal punto di vista contrattuale ed economico) e potrò anke metterti in una condizione di pressione psicologica a me vantaggiosa. Se vedi ke il tuo collega di lavoro è stato lasciato a casa e se aleggia nell’aria la possibilità di nuovi tagli, tu come ti comporterai? Darai il 200% delle tue possibilità, accetteresti contratti\condizioni di lavoro ke normalmente non avresti accettato. In altre parole, sarai più disposto a farti spremere.
E’ una condizione dolorosa, ma dovuta per far fronte alla crisi.
Le aziende potranno in questo modo giustificare tagli al costo del lavoro, trasportare la manodopera in altre aree meno colpite dalla crisi (leggi in cui possono maggiormente sfruttare i lavoratori, nascondendosi dietro alla crisi), non rinnovare contratti, lasciare a casa i lavoratori precari.
Il tutto nascondendosi dietro un bel cartellone con scritto sopra:
CRISI
La crisi forse c’e, ma così facendo di sicuro non gli si fa fronte.Se io non ho un lavoro, o se ho paura di perderlo o se quello ke guadagno non mi basta, non spendo.
Se non spendo, nessuno guadagna.
Se nessuno guadagna, nessuno lavora.

Per concludere, io non ho una soluzione per uscire da questa spirale ke va a stringere, ma ho un mio pensiero.
Se abbassassimo i prezzi?
Certo diminuiremmo gli utili. Forse, in un periodo in cui c’e crisi riusciremmo a vendere di più.
E’ una scelta difficile, ma dovuta per far fronte alla crisi.

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