giovedì 8 novembre 2007

= THE MASK =

Ki lo avrebbe detto ke sarei finito così?

Io al saloon in compagnia di una bionda (Menabrea) del suo fedele compagno (Tagliere) assieme agli indesiderati (Pensieri) ke fanno casino e non ci permettono di stare bene tra di noi.
Ke strano, trovarsi in un luogo di non riflessione (nel senso ke qua la mente di solito vaga leggera verso lidi soleggiati) a cercare di vomitare i pensieri (un po’ come si fa quando si ha bevuto troppo e si decide di cacciarsi le dita in gola, sapendo ke poi si starà meno peggio).

Innanzitutto bisogna capire cosa ci ha fatto star male.

Spiegare il tutto sarebbe lungo ed intricato e x il mio bene è meglio ke non mi approfondisca così tanto (sono anni ke mi evito accuratamente). C’e da dire ke c’e una guerra dentro di me.
Una guerra psicologica tra ciò ke sono e ciò ke vorrei essere. Una guerra con uno solo ke xde sempre, io. Xkè xkè vorrei sentirmi libero di poter tirare fuori il me stesso, ma la mia situazione attuale, non me lo permette. E non mi interessa ke il lato esteriore non importa, a me fa incazzare e star male semplicemente il fatto di non poter esteriorizzare quello ke sento. Non mi interessa essere capito (tanto il disagio è SOLO mio e ho intenzione di smazzarmelo SOLO io), ma a me pesa non riuscire a sentirmi figo 24 ore al giorno. E x me sentirmi figo, vuol dire sentirmi a posto con me stesso, e io x sentirmi a posto con me stesso devo essere me stesso. Cazzo ci posso fare.
Cazzo ci posso fare se x me è importante avere la libertà di vestirmi come mi va, se x me è importante farmi un piercing dove mi va senza ke questo impliki il mio licenziamento. Sono stanco, stanco di dover trattenere la mia essenza, di dover nascondermi dietro la giacca e la cravatta al lavoro. Ridete pure voi ke ritenete questa una cagata da 16enne ribelle con il mondo. Ma io non mi ribello con il mondo. Io mi incazzo con me. Xkè vado avanti così da anni e l’unica cosa di concreto ke ho mai fatto sull’argomento è lamentarmi.
Ki è causa del suo mal pianga se stesso. Come è incredibilmente vero.

Nei giorni come oggi mi piango addosso. Improvvisamente, mi rendo conto di cosa sono, proietto l’immagine mentale di come vorrei essere e vedo ke non c’entra un cazzo.
Essere o non essere, questo è il problema. Non so quale sia la giusta (ammesso ke ce ne sia una giusta) interpretazione di questa frase. X me indica il mio contrasto esistenziale (frasi come queste mi fanno skifo da solo). La maskera inizia a darmi fastidio, la faccia ke c’e sotto non respira più, sente prurito e ha sempre più voglia di sentire l’aria fresca direttamente. E quando riesco a toglierla, rimetterla è sempre più difficile, riesco a tenerla sempre x meno tempo e sempre con maggior sofferenza. Ed è x questo ke uno si markia a vita con una maskera. X ricordarsi sempre ke ne indossa una. X ricordarsi ke una maskera siamo costretti a mettercela sempre. X ricordarsi ke a volte una maskera è la miglior risposta ad una domanda di merda. X ricordarsi ke la maskera è un’arma a doppio taglio, ke ti può pesare, ma se sei in capace di usarla, può tornarti utile.

Cazzo.

Eppoi all’improvviso, arriva una bimba di pessimo umore. Ci fai 2 kiakkere e le torna il sorriso. E x te non esiste più maskera, non esiste più sentirsi figo, non esiste più niente. Tu in quel sorriso trovi tutto quello ke cercavi, la sincerità, la semplicità, la verità (nel senso di mancanza di bugie). E se c’e una cosa ke non si può dire dei bambini è ke siano falsi. Sanno essere bugiardi, ma la loro relativa ingenuità non gli permette di essere falsi e di conseguenza di avere maskere. E sarà x questo ke mi piacciono i bambini. Xkè con loro è tutto semplice, xkè non gli interessa un cazzo di come ti presenti, gli interessa la sostanza. Certo anke loro hanno dei loro standard, ma superata quella ke può essere una diffidenza iniziale, la strada è in discesa.

E raccontare tutto ciò mi ha fatto stare meglio? Scemoilluso.
Cazzo ci puoi fare. A dirla tutta un sacco di cose. Ma la realtà è ke ti caghi sotto.
Hai paura di scoprire ke poi non è tutto poi così figo come sembrava, hai paura di capire ke ti sei sbagliato e ke non cambia davvero un cazzo. Sei il re di darsi delle scuse.
Ti sei comprato una cosa x darti l’alibi più credibile di tutti. Non posso farlo, sai con il mutuo…non posso andare, come faccio con la casa? mi piacerebbe, ma sai, la banca…

Sveglia stronzo, siamo tutti stufi dei tuoi lamenti, o fai qualcosa di concreto o la smetti di romperci il cazzo. Questa è la risposta ke mi aspetto dagli amici.

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