martedì 16 ottobre 2007

= SOLO vol 2 =

E alla fine la luce non l'ho spenta. O meglio, non subito.
Mi sono sdraiato in posizione fetale (anke x cercare di ripararmi dal freddo) sopra le coperte, con il cuscino e le mani a skermare la faccia (ma non totalmente) dalla luce accesa. La musica ancora accesa a volume abbastanza sostenuto x fare compagnia.
Dopo un paio d'ore di combattimento, sono finito in un sonno profondo ma agitato. Non ho memoria di sogni, so solo ke mi sono svegliato prima della sveglia con voglia di raccontarmi.
Ke palle e tutto x una cena solitaria...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Nelle arti, nella musica, nella filosofia e in quasi tutta la letteratura seria, la solitudine e la singolarità sono essenziali [...] Testimoniano della ricchezza estatica della solitudine. Affermano che soltanto nella solitudine austera si può percepire la pulsazione della vita nella sua vibrazione più intensa. Identificano la soledad con la possibilità stessa di travagli speculativi e costruttivi di prim'ordine. Questa è la convinzione, spesso ribadita, di Montaigne nella sua torre; ed è quella dello Zarathustra di Nietzsche nella solitudine accecante del sole di mezzogiorno.
(G. Steiner, Grammatiche della creazione)

Me Myself and I ha detto...

Caspita caro/a anonimo/a, quanta cultura!
Ke dire...
Di sicuro i momenti di soledad spingono ad una introspezione ke può sfociare (in ki ha interesse) in forme "d'arte" ke sia una esteriorizzazione del proprio malessere, un grido d'aiuto al mondo o semplicemente uno sfogo . Eppoi quando si è soli si dovrà pure trovare un modo di riempire il tempo.
E non a caso questo mio spazio è nato da un momento di rinnovata solitudine.

Grazie del pensiero.
Mi farebbe piacere conoscere la tua identità, se hai voglia di svelarti, la mia email appare.

Me Myself and I ha detto...

CIao anonima, avevo pensato a te come una delle possibilità!

Grazie doppie del pensiero.
Un abbraccio, a presto x la cena.